Benvenuto nella versione digitale del disco Navaii. Qua troverai i brani, i testi, info ed altro ancora
Il concept
L’idea alla base di questo lavoro è di creare un ponte fra la cultura iraniana e quella occidentale. L’Iran è stato un antico faro di civiltà e potrà esserlo ancora in futuro, quando l’integrazione fra i popoli sarà più avanzata e il principio dell’unità nella diversità stabilito. Non sentirete alcuno strumento persiano. E’ una scelta precisa. Ho deciso di cambiare le strutture di queste canzoni, i riferimenti musicali e il sound. Ho mantenuto le melodie, la lingua e, in alcuni casi, ho cercato i testi integrali delle canzoni. Si tratta, per lo più, di poesie mistiche. Una canzone, però, non è in farsi: è un brano tradizionale a cui ho associato il riadattamento di una poesia di Rumi, ma in inglese, per sottolineare l’integrazione fra i due mondi.
I brani sono legati all'omonimo libro “Navaii - La nuova storia di Layla e Majnun” , una libera interpretazione e riscrittura del grande classico della letteratura persiana. Disco e libro sono parte di un’unica operazione culturale per l’integrazione fra oriente e occidente. E il disco è una sorta di concept album che condivide col libro il medesimo intento: tracciare il percorso dell’anima alla ricerca del Beneamato.
L’idea alla base di questo lavoro è di creare un ponte fra la cultura iraniana e quella occidentale. L’Iran è stato un antico faro di civiltà e potrà esserlo ancora in futuro, quando l’integrazione fra i popoli sarà più avanzata e il principio dell’unità nella diversità stabilito. Non sentirete alcuno strumento persiano. E’ una scelta precisa. Ho deciso di cambiare le strutture di queste canzoni, i riferimenti musicali e il sound. Ho mantenuto le melodie, la lingua e, in alcuni casi, ho cercato i testi integrali delle canzoni. Si tratta, per lo più, di poesie mistiche. Una canzone, però, non è in farsi: è un brano tradizionale a cui ho associato il riadattamento di una poesia di Rumi, ma in inglese, per sottolineare l’integrazione fra i due mondi.
I brani sono legati all'omonimo libro “Navaii - La nuova storia di Layla e Majnun” , una libera interpretazione e riscrittura del grande classico della letteratura persiana. Disco e libro sono parte di un’unica operazione culturale per l’integrazione fra oriente e occidente. E il disco è una sorta di concept album che condivide col libro il medesimo intento: tracciare il percorso dell’anima alla ricerca del Beneamato.
Ascolta il disco in esclusiva!
Testo e traduzione di Navaii ?
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Testo e traduzione di Yaare Jaani ?
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Testo e traduzione di Soltane Ghalba ?
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Testo e traduzione di Deldare Man ?
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E' un brano strumentale.
Niente testo qua :)
Niente testo qua :)
Testo e traduzione di When I Die ?
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Testo e traduzione di Bi To Be Sar Nemishavad ?
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Vorresti sentire come sono le versioni di riferimento dei brani che ho prodotto nel disco?
Le canzoni del disco sono delle cover (a parte il brano strumentale Layla e Majnun), ovvero canzoni popolari già pubblicate in varie versioni, tutte diverse le une dalle altre per vari aspetti. Di seguito, potrai trovare i brani che ho ri-arrangiato per il disco. Avrai, così, qualche strumento in più per comprendere il tipo di operazione che è stata fatta e il perchè lo consideri un ponte tra Iran e Occidente.
Le canzoni del disco sono delle cover (a parte il brano strumentale Layla e Majnun), ovvero canzoni popolari già pubblicate in varie versioni, tutte diverse le une dalle altre per vari aspetti. Di seguito, potrai trovare i brani che ho ri-arrangiato per il disco. Avrai, così, qualche strumento in più per comprendere il tipo di operazione che è stata fatta e il perchè lo consideri un ponte tra Iran e Occidente.
Navaii contiene il riarrangiamento completo di un'intero album che ho amato moltissimo, del cantante persiano Bijan Bijani. Come vedrete, è composto da tre sole canzoni, la cui durata va dagli 11 ai 27 minuti. Il primo lavoro, quindi, è stato rivedere completamente le strutture dei pezzi, cambiando in modo radicale i canoni musicali sui cui erano costruiti. In alcuni casi, ho integrato anche i testi andando a cantare tutti i versi della poesie mistiche cui si ispiravano. Il brano che qua è chiamato Nahankhaneh-Ye Del, non è altro che Navaii, ed è proprio la canzone da cui è partita l'idea di realizzare questo prodotto discografico.
Qua, invece, trovi tre versioni di riferimento per il brano Yaare Jaani. Due sono cantate ed una è strumentale. Lo spunto iniziale è partito proprio da quella strumentale, che fa parte di un altro bellissimo disco (Koohestan) che ho ascoltato molte volte e che ti consiglio! Le due versioni cantate sono di Sima Bina, una celebre cantante persiana la cui versione del brano si chiama Gole Zardom, e di Mohsen Namjoo. Noterai che le tre versioni hanno tre titoli completamente diversi, eppure sono la stessa canzone. Questa è una delle varie difficoltà pratiche nello studio dei brani popolari persiani: capirne anche solo il titolo!
Soltane Ghalba è una famosissima canzone persiana. Ne esistono svariate versioni ed è più recente delle altre. L'originale fa parte della colonna sonora dell'omonimo film del 1968. Qua, la versione in concerto con i cantanti originali. E' quella su cui abbiamo lavorato in studio, per trasformare il pezzo in una ballad jazz
Infine, sempre dal disco strumentale Koohestan, un altro brano. Questo è stato l'ispirazione per l'unica canzone in inglese del disco, When I Die. La melodia è simile, ma il testo è adattato da una poesia del celebre poesia persiano Rumi. Questa versione prende il nome di Dreneh Jan
Com'è nato il disco
La prima volta che andai in Iran avevo otto anni. Era il 1991. Mia madre mancava dal paese dalla rivoluzione del 1979. Nel frattempo, la guerra e la persecuzione religiosa della mia famiglia avevano reso la situazione molto complessa e delicata. Quando arrivammo in aeroporto a Teheran c’era una confusione enorme. Centinaia di persone accalcate. Caldo. Lunghi abbracci, lunghi abiti neri, lunghe attese. A un certo punto, da quella folla, i nonni, gli zii e i cugini ci videro. “Furono lacrime e furono sorrisi”, poi fu tutto un guance su guance, abbracci, urla, risate, commozione. Mia madre portava con se la sua nuova vita: una figlia di pochi mesi (mia sorella), un nuovo marito italiano e me. Da allora, sono andato in Iran diverse volte, fino a quando avevo 21 anni. Poi, non sono più potuto tornare.
Ricordo che, ogni estate, sentivo questa musica strana, assurda, difficilissima da ascoltare per le mie orecchie abituate ai Beatles e ai Led Zeppelin, ma anche a Celentano e a Jovanotti. Quella musica persiana non mi piaceva. Solo una canzone, quando avevo circa 12 anni, mi colpì. Si trattava di un brano tradizionale molto lungo, con estese parte strumentali, dalla voce malinconica e piena e dal testo poetico: Navaii. L’origine di questo disco va rintracciata proprio in quell’estate del 1995 a Teheran. Oggi, quasi 30 anni dopo, quelle “strane” melodie sono diventate nuove sonorità.
La prima volta che andai in Iran avevo otto anni. Era il 1991. Mia madre mancava dal paese dalla rivoluzione del 1979. Nel frattempo, la guerra e la persecuzione religiosa della mia famiglia avevano reso la situazione molto complessa e delicata. Quando arrivammo in aeroporto a Teheran c’era una confusione enorme. Centinaia di persone accalcate. Caldo. Lunghi abbracci, lunghi abiti neri, lunghe attese. A un certo punto, da quella folla, i nonni, gli zii e i cugini ci videro. “Furono lacrime e furono sorrisi”, poi fu tutto un guance su guance, abbracci, urla, risate, commozione. Mia madre portava con se la sua nuova vita: una figlia di pochi mesi (mia sorella), un nuovo marito italiano e me. Da allora, sono andato in Iran diverse volte, fino a quando avevo 21 anni. Poi, non sono più potuto tornare.
Ricordo che, ogni estate, sentivo questa musica strana, assurda, difficilissima da ascoltare per le mie orecchie abituate ai Beatles e ai Led Zeppelin, ma anche a Celentano e a Jovanotti. Quella musica persiana non mi piaceva. Solo una canzone, quando avevo circa 12 anni, mi colpì. Si trattava di un brano tradizionale molto lungo, con estese parte strumentali, dalla voce malinconica e piena e dal testo poetico: Navaii. L’origine di questo disco va rintracciata proprio in quell’estate del 1995 a Teheran. Oggi, quasi 30 anni dopo, quelle “strane” melodie sono diventate nuove sonorità.
Credits
Registrato presso Fiery Water Recording Studio (AL) da Carmelo “Melo” Sofi e Naim Abid. La band (batteria, basso/contrabbasso, piano/tastiere) è stata registrata nel 2020 in 3 sessioni (gennaio, luglio, ottobre). Ulteriori registrazioni, sovra-incisioni e arrangiamenti sono stati fatti da Naim nei primi mesi del 2024.
Mixato da Naim Abid. Masterizzato da Simone Carbone.
La Band: Folco Fedele (batteria), Riccardo Barbera (basso, contrabbasso), Fabio Gorlier (piano, tastiere), Naim Abid (voce, cori, mandolini, percussioni, virtual instruments).
Arrangiamenti della band (batteria, basso/contrabbasso, piano/tastiere) a cura di Riccardo Barbera, Folco Fedele, Fabio Gorlier, Naim Abid
Arrangiato da Naim Abid
Prodotto da Naim Abid
Disegni e grafiche di Naim Abid
Label Manager Federico Gasperi per Nadir Music S.r.l, via P.D da Bissone 1 cr/n, 16153, Genova Italy. nadirmusic.net - [email protected]
Naim Abid è orgoglioso di suonare chitarre prodotte da Vacheur Custom Guitars
Registrato presso Fiery Water Recording Studio (AL) da Carmelo “Melo” Sofi e Naim Abid. La band (batteria, basso/contrabbasso, piano/tastiere) è stata registrata nel 2020 in 3 sessioni (gennaio, luglio, ottobre). Ulteriori registrazioni, sovra-incisioni e arrangiamenti sono stati fatti da Naim nei primi mesi del 2024.
Mixato da Naim Abid. Masterizzato da Simone Carbone.
La Band: Folco Fedele (batteria), Riccardo Barbera (basso, contrabbasso), Fabio Gorlier (piano, tastiere), Naim Abid (voce, cori, mandolini, percussioni, virtual instruments).
Arrangiamenti della band (batteria, basso/contrabbasso, piano/tastiere) a cura di Riccardo Barbera, Folco Fedele, Fabio Gorlier, Naim Abid
Arrangiato da Naim Abid
Prodotto da Naim Abid
Disegni e grafiche di Naim Abid
Label Manager Federico Gasperi per Nadir Music S.r.l, via P.D da Bissone 1 cr/n, 16153, Genova Italy. nadirmusic.net - [email protected]
Naim Abid è orgoglioso di suonare chitarre prodotte da Vacheur Custom Guitars